IL PALIO

Il Palio del Principe di Bisignano

- origini e storia -

Bisignano, ridente cittadina della provincia cosentina, ai piedi dell’altopiano della Sila, si affaccia come un belvedere sulla Valle del Crati.

Di origine antichissima, fonti e notizie storiche accertano la sua esistenza già fin dal 210 a.C. È la Besidie di Tito Livio e la Badiza di Polibio. Secondo questi due storici sarebbe stata una città brezia del III secolo a. C., di origine greca. Fu sempre città di frontiera e, come tale, di commercio, fra il resto dell’Italia e la Grecia, fra la cultura latina e quella greca. Tale dualità si evidenzia ancor più fra i secoli X ed XI anche nella religione e nei relativi riti liturgici; a seconda dei casi le chiese adottavano il rito latino, se erano suffraganee di Roma o di Salerno, o il rito greco se suffraganee di Reggio in Calabria.

Nel 1020, mentre i Longobardi si contendevano le terre ed il potere ecclesiastico con i Bizantini, Bisignano veniva elevata a Città Libera, e di conseguenza le veniva affidato un blasone.

Fino al 1056 Bisignano si mantenne nella condizione di Comune, ovverosia Municipio indipendente, tributario dei Greci di Costantinopoli o dei Longobardi di Salerno. In quello stesso anno i Normanni, con a capo Roberto il Guiscardo, presero Bisignano.

Tra il XII ed il XIII secolo la città ebbe quella libertà municipale semiguelfa e semighibellina, appartenente al cosiddetto Regio Demanio, condizione preferibile a quella feudataria, in quanto non privava il cittadino dei suoi diritti e delle sue guarentigie.

Nel 1400 era feudo di Nicolò Ruffo conte di Catanzaro.

Nel 1461, durante la guerra fra Angioni ed Aragonesi, fu occupata a viva forza da Tommaso Barrese. I Paesi vicini, udita la resa della Città di Bisignano e del suo fortissimo castello, si sottomisero agli Aragonesi, ad eccezione di Acri. In quello stesso anno Bisignano fu comprata dal Fisco da Luca Sanseverino, duca di San Marco, per concessione di Ferrante d’Aragona, e ne fece il capoluogo del suo Principato, il quale durò fino al 1806.

La Famiglia Sanseverino di Bisignano, prosecuzione naturale dell’omonimo ceppo salernitano, fu una di quelle grandi Case che, discendenti dagli Aragonesi, godettero di primaria importanza nel Mezzogiorno d’Italia e che, a partire dal XIV–XV secolo, conobbero momenti di affermazione pubblica e sociale di particolare significato.

Definita dagli storici una delle più illustri famiglie del Regno di Napoli e del Mezzogiorno in genere, e tra le più antiche e nobili d’Italia, nel XV secolo la Famiglia Sanseverino si divise nei principati di Salerno e di Bisignano, rappresentati da Roberto I, Principe di Salerno, e da Luca Sanseverino, primo Principe di Bisignano, che ottenne tale titolo da Ferrante I d’Aragona, re di Napoli, con diploma del 27 marzo 1461.

Pietro Antonio Sanseverino, IV Principe di Bisignano, resse il le sorti del Principato dal 1515 dopo la scomparsa del Padre Bernardino I, al 1559, anno della sua morte avvenuta in Parigi. Pietro Antonio fu il primo membro della Casa di Bisignano che seguì fedelmente la politica dei re di Spagna; fu, inoltre, un vero principe rinascimentale, liberale, generoso e magnanimo.

  Li 24 febbraio 1530, Carlo V veniva incoronato Imperatore, il principe Pietro Antonio, col grado di Generale delle armate spagnole era presente alla manifestazione, seguito da un fastoso corteo ed accompagnato probabilmente anche dal vescovo di Bisignano mons. Fabio Arcella.

Nello stesso anno 1530 il principe Pietrantonio Sanseverino sposò Irene Castriota Skanderberg, e tale circostanza diede inizio ai vari insediamenti albanesi nei feudi della Casa di Bisignano.

L'imperatore Carlo V fu legato da profonda amicizia al principe Pietro Antonio, soprattutto per i molteplici aiuti militari e finanziari offerti dallo stesso principe. Nel novembre 1535 l’Imperatore Carlo V d’Asburgo, figlio di Filippo il Bello e di Giovanna la Pazza, re di Spagna e delle Due Sicilie, in occasione del suo viaggio nell’Italia meridionale venne in Calabria e fece visita al Principe di Bisignano. Per l’occasione furono effettuati grandi preparativi ed approntati solenni festeggiamenti regali. Il principe Pietro Antonio Sanseverino gli tributò vari onori con tornei cavallereschi e battute di caccia.

Sontuosità e magnificenza, sfarzo e profusione di doni, contraddistinsero questa visita a tal punto che, nelle cronache dell’epoca, ne rimase un ricordo quasi indelebile.

Pare, addirittura, che Pietro Antonio abbia accompagnato l’Imperatore Carlo V in Napoli e che il sovrano sia stato suo ospite nella splendida reggia dei Sanseverino alla riviera di Chiaia. Ed infine, proprio in quella circostanza, nella reggia di Castelnuovo, prima di riprendere la via verso Roma, per visitare il Pontefice Paolo III, Carlo V pare che abbia insignito in forma solenne ed ufficiale della più alta onorificenza spagnola detta del «Toson d’Oro», il principe Pietro Antonio, che risultava così iscritto al n. 161 dell’elenco di questo corpo di Cavalieri.

La notizia della visita dell’Imperatore spagnolo a Bisignano ebbe lunga eco, tant’è vero che, a distanza ancora di due secoli circa, discorrendo del convento domenicano della Santissima Annunziata di Bisignano un anonimo cronista del tempo ricordava che era tale l’importanza di questo convento, che «ebbe anco la fortuna…lo anno 1555 di albergare lo Imperador Carlo V, dal che si può argumentare la magnificenza di detto convento».

In occasione della storica visita di Carlo V, accanto al principe Pietro Antonio, sedevano oltre lo stesso Imperatore, anche i Nobili e gli Onorati della città, ed ospiti di rango paragonabile a quello del Principe, se non addirittura superiore, giunti da varie parti del Regno.

  Adetta del Pagano, già «avanti il 1339 si ha menzione dei nobili di Bisignano»; e quando nel 1645 le famiglie della Città si costituirono in un Seggio di Nobiltà chiusa, rinnovando le Costituzioni già confermate dal re Carlo V, le famiglie in esso iscritte erano 32. Il Pagano continua dicendo che «il sedile di nobiltà chiusa durò fino al 1799; ma finché esso durò, il popolo di Bisignano fu distinto in tre ceti od ordini, ch’erano dei nobili, degli onorati e dei popolani».

* * *

La manifestazione del Palio del Principe, che attualmente si svolge in Bisignano, anche se è stata ripresa come tale in tempi piuttosto recenti (per l’esattezza il 28 e 29 settembre 1991), affonda le sue radici in tempi remoti, poiché, come si è già detto, le sue origini risalgono all’epoca dell’Imperatore Carlo V, in occasione della sua visita al principe Pietro Antonio Sanseverino ed alla Città di Bisignano nel novembre del lontano 1535.