6 ore di Seregno,si corre per durare,non per arrivare - By www.runnersbergamo.it

Column: Atletica e dintorni
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13.05.2006 6 ore di Seregno - Seregno (MI)


Daniela corre, corre per la vita leggo sulla maglietta che porta. Vincitrice più volte di questa gara corre oggi con un foulard per nascondere la calvizie che le cure cui è sottoposta le procurano; ma la fa apparire bella il radioso sorriso che regala a tutti noi: noi che ci sentiamo forti ma lo siamo senz’altro meno di lei mentre corriamo in circa 70 nel Parco della Porada ed è la 6 ore di Seregno. Nella 6 ore è strano che non si corra per arrivare ma per durare, per resistere innalennando i giri di 2014 metri ciascuno, in compagnia soprattutto di se stessi. Chi ci sta davanti ci sta anche dietro e dopo un po’ il tutto si confonde e capita di non capire esattamente la posizione in classifica e devi solo impostare il tuo passo e controllare la velocità al passaggio dalla giuria. Si corre col microchip TDS sulla caviglia e dopo un po’ si ha la sensazione di essere soli, anche se si supera o si viene superati. Si cerca di chiacchierare un po’ con tutti ma soprattutto con Marco piè veloce, Santo che sorride alle mie battute, Ferdinando con la sua solita fascia coi colori della Pace, Luciano caparbio e mai domo, Antonio raffreddato ed afono ma il migliore di noi, Luca che si fermerà dopo 3 ore per gli strascichi della 24 ore da poco corsa e poi… Poi mentre la musica “Afro” del lettore MP3 che porto mi stordisce cerco nel caldo della prima ora la ragione del correre qui ed il perché di affanni vari e vengono in mente gli insulti che ti fa la vita e quelli di chi credevi amico ma poi … Ma poi passa il tempo e quello che resta in mente è il saluto di Giorgio che è lì per vederci riposando in previsione della sua “Novecolli” in programma sabato prossimo; sorrido perché questo resti sulle sue foto e quelle di Maurizio e di Paola che dicono di correre ma nessuno crede loro: si divertono e lui psichiatra sembra divertirsi di questa pazzia e controllarci bonariamente. Ora la “afro” del mio MP3 ha lasciato il posto ai Blink 182 e cantano di non avere mai vinto, del loro amico Adam che non c’è più e mentre la canzone finisce mi perdo nei pensieri, cerco la forza che penso di non avere più e rallento stanco. Fa fresco ora e nel buio dei miei pensieri mi perdo e mi confondo: è solo un attimo, un bicchiere di aranciata ed un panino al ristoro mi servono a darmi più che energia nuova fiducia per convincermi a correre più velocemente di quanto avessi iniziato. Finisce la quasi concomitante staffetta ed è tempo di correre gli ultimi 15 minuti su un percorso più corto dove poter superare chi tra i forti è ormai “alla frutta” ed aspettando lo sparo finale ingaggiare per gioco con Luciano lo sprint finale. Una doccia calda e poi approfittare del pasta-party in attesa delle premiazioni con 2 amici RB nei primi 5 arrivati e noi comunque soddisfatti e felici chiacchierare di tutto e di niente.“Non ho mai vinto” cantavano i Blink 182 ma noi ora di vittorie non importa nulla; il tempo di ringraziare Eugenio Corbetta e Giorgio Molteni i bravi organizzatori di oggi ed è già casa ed è già il pensiero per la prossima gara: dove finiscono i maratoneti noi si continua e forse non è pazzia.

Published:  18-May-2006 14:30