Le "non competitive": un fenomeno in costante crescita

Column: Atletica e dintorni
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Due Milioni e mezzo d’italiani partecipano, almeno una volta l’anno, a una delle duemila corse (o marce) non competitive. A volte è solo un occasione per stare insieme e fare beneficenza.Più spesso diventa la “prima gara” o si trasforma in un buon allenamento.

Anche se la Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera) non li ha mai voluti prendere in considerazione, i podisti della domenica, sono gli interpreti più appassionati del mondo delle corse. Non vengono cronometrati, non vengono inquadrati in classifiche di alcun tipo, la loro comune filosofia è quella di vivere lo sport all’aria aperta, senza alcuna costrizione, cadenzando il passo nella massima libertà di scelta. Si chiamano i “non competitivi” e costituiscono un esercito sterminato.
Sono impegnati tutto l’anno la domenica mattina o la sera del sabato o del venerdì quando è estate e fa caldo. Ci sono circuiti così bene organizzati da offrire una manifestazione la settimana, molto spesso ripetuta per anni, nello stesso periodo.

Dalle non competitive sono usciti grandi campioni, da questi appuntamenti fioriscono vocazioni altrimenti mai nate.
Questo modo di avvicinarsi allo sport più naturale dell’uomo non è certo fresco di conio, ma solo una ventina di fa prese consistenza e realizzò un programma coordinato.
La marcia non competitiva ha compiuto il salto di qualità quando ha raggruppato, attraverso il volontariato, i tanti presidenti di associazioni sportive, oratori, società e centri polivalenti, numerosissimi soprattutto in provincia. Spesso è stata la ricorrenza del santo patrono a legare tradizioni e sport.Uno spunto perché la famiglia scoprisse il gusto di conoscere quello che esisteva oltre la porta di casa.
Grazie a questo lavoro capillare, oggi genitori e figli vanno assieme nei parchi per scoprirne segretie valori.

Un fenomeno in crescita

Oggi queste corse si svolgono ogni domenica in ogni regione d’italia. Non con gli stessi numeri, ma il movimento è in costante aumento, contro le previsioni che vedevano in tutto ciò solo una moda di passaggio. Attorno a questo contenitore naturale sono fiorite associazioni varie, ciascuna con normative e finalità diverse.
Assai attive sono quelle che, attraverso la presenza sul luogo, finalizzano tutta la manifestazione a scopi socialmente utili, come spesso fanno Avis (donatori di sangue), Unicef, Aido (donatori di organi), Admo (donatori di midollo osseo) e altre.
L’aspetto positivo è l’assoluto rifiuto di alcun profitto di chi organizza. Quando le non competitive riescono a raccogliere utili, vengono devoluti a fini benefici, spesso a parrocchie e di enti d’assistenza sociale.
Comanda la Lombardia.
La Lombardia è la regione con il maggior numero di presenze e manifestazioni in Italia.
La media degli iscritti supera quota 1000 con punte di 2500 in alcune località.
Non tutte le regioni però hanno lo stesso vivaio.
In Calabria siamo ai primi passi, un po’ meglio in Sardegna e in Campania, in Basilicata invece il fenomeno non riesce a decollare.
Ma viste nel loro contesto le non competitive rappresentano il fenomeno di maggiore consistenza ludico-sportiva degli ultimi anni.

Volete organizzare una non-competitiva? Fate così

Come si organizza una “non competitiva”?
La richiesta dev’essere intestata al sindaco del Comune di appartenenza, dove si svolge la manifestazione e indirizzata all’ufficio Protocollo.
Nella domanda devono essere indicati:
1 - Il nome e il cognome, la residenza, il numero di telefono e il codice fiscale della persona che allestisce la non competitiva come responsabile della società organizzatrice;
2 - Data di effettuazione, l’ora d’inizio e conclusione della corsa e con assoluta precisione, la lunghezza dei percorsi;

E’ obbligatorio allegare una cartina topografica chiara e aggiornata della zona dove sono tracciati i percorsi. Nella richiesta và confermata la presenza di un autoambulanza perfettamente attrezzata, con personale medico e paramedico per qualsiasi emergenza.
Inoltre devono essere garantiti il rispetto della segnaletica stradale, l’assicurazione verso terzi e và specificata la quota d’iscrizione alla gara.

Muoversi con largo anticipo

Questa richiesta è l’ossatura principale, ma dev’essere fatta con molto anticipo, perché a volte l’attesa può superare i cinque o i sei mesi. Bisogna attivarsi per sveltire l’operazione, altrimenti si rischia di far saltare la manifestazione.
Se la gara in programma tocca altri comuni, bisogna inoltrare la stessa domanda a ciascuno dei paesi interessati.

Vigili Urbani e Polizia

Con l’autorizzazione in mano occorre andare al comando dei Vigili Urbani (ufficio traffico e viabilità) e al commissariato di Polizia, per informarli dell’evento.
Come norma questa operazione dev’essere fatta un paio di settimane prima, il tempo massimo è inferiore, ma c’è il rischio che rispondano di essere senza personale e allora il permesso verrà negato.

Published:  14-Feb-2009 22:18