GIOCHI

Gioco del formaggio

Il lancio del formaggio è gioco molto antico che risale addirittura agli Etruschi. Nella tomba dell'Olimpiade di Tarquinia è raffigurato il cosiddetto discobolo, la cui posizione in realtà è quella tipica di chi stia lanciando una forma di formaggio. Infatti, in origine oggetto del lancio era una forma di formaggio pecorino stagionato, molto duro e resistente, che i pastori lanciavano lungo i tratturi. Il gioco consiste nel far percorrere a tappe il più lungo tratto di strada. La difficoltà consiste nel non rompere la forma di formaggio e nel fargli seguire traiettorie curve; infatti il tratto di strada interessato è composto da curve in salita e tratti in pianura. La gara comprende un minimo di due manches; i tiri si effettuano all’andata e al ritorno e avvengono a mano libera oppure con l’ausilio di una corda, che si lega attorno al formaggio. Spesso, per evitare che il formaggio lanciato si spacchi, viene sostituito da un pezzo di legno, detto “ruaddru”. Vince chi, con meno tiri, raggiunge il traguardo. Il gioco si svolge di consueto in via Salicara, sino al vecchio campo sportivo o “Cuazzu u Sali”.

 


 

Ammucciareddra o nascondino.

 

Possono partecipare al gioco due squadre con eguale numero di partecipanti. Si gioca fuori in uno spazio aperto. Lo svolgimento del gioco avviene in questo modo: i concorrenti di una delle due squadre vanno a nascondersi. Gli avversari devono riuscire a scovarli scoprendo la loro tana, appunto. Il successo della ricerca o la rinuncia a proseguire decide l'inversione o la riconferma dei ruoli.

 

 
Vuocula o altalena.

 

Una volta l'altalena veniva ricavata fissando le due estremità di una fune ad un ramo ben resistente e sicuro. Un pezzo di tavola sistemato alla base della fune costituita una comoda superficie su cui sedersi. Un'energica spinta, un pizzico di coraggio e si comincia a volare.