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Attenti ai colpi di testa...
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Il calcio, sport ormai diffuso in tutto il mondo, è senza dubbio un’ottima palestra per il fisico e per lo sport. Tuttavia anch’esso può dare origine a patologie di una certa rilevanza, soprattutto a carico del rachide cervicale con lesioni sia acute che croniche.
La casistica delle patologie acute del collo durante gli incontri di calcio è ben conosciuta e classificata, si va dagli spasmi muscolari acuti, a lesioni midollari, ernie del disco fino a fratture vertebrali; sono tuttavia lesioni che si manifestano perlopiù in soggetti predisposti o in seguito a traumi importanti e scontri con altri calciatori, ma soprattutto sono eventi rari.
Vi sono però anche le lesioni croniche di tipo degenerativo del collo, che sono dovute a traumi a bassa e alta velocità, diretti e indiretti della colonna cervicale, colpi di testa per fare goal, difendere o passare la palla, che piano piano possono provocare lesioni degenerative della colonna cervicale.
Queste alterazioni possono essere il substrato per il successivo sviluppo di lesioni vertebrali di tipo spondilosico; e soprattutto se il giocatore ha un canale spinale naturalmente ristretto più facilmente può andare incontro a lesioni con complicazioni neurologiche.
Durante il colpo di testa il cranio e il collo mantenuti rigidi assorbono la forza della palla, se si aggiunge la spinta per colpire la palla, l’energia che è assorbita dal sistema teso-elastico costituito da cranio e rachide cervicale può diventare significativa e provocare delle microlesioni del rachide che a lungo andare possono dare origine a vere e proprie lesioni osteoarticolari, soprattutto in soggetti predisposti. Nel valutare l’incidenza di questo tipo di lesioni non si devono calcolare solo i colpi di testa durante le partite ma anche quelli ripetitivi durante gli allenamenti; lesioni che diventano più significative soprattutto se il corpo è in fase di crescita come durante l’adolescenza e in particolar modo se viene utilizzato un pallone da adulto.
Queste osservazioni non significano che non si deve più giocare a calcio, anzi fare sport fa bene a tutte le età, tuttavia in certi casi, almeno per quanta riguarda il collo, occorrono delle precauzioni che impongono una visita medica prima di iniziare a giocare a calcio:
- Dolore persistente al rachide cervicale
- Cefalea persistente
- Malattie croniche di tipo osteoarticolari
- Dolore al collo che si accentua durante i colpi di testa
- Pregressi incidenti stradali - Malattie muscolari.
Durane l’età dello sviluppo è bene evitare di colpire troppo la palla con la testa, quindi va bene occasionalmente durante le partite, ma sono da evitare colpi ripetuti durante gli allenamenti.
Nel dubbio è sempre bene cercare un consiglio dal proprio medico di fiducia, per evitare, soprattutto nell’età senile, di avere dolori importanti al collo o brutte cefalee muscolo-tensive.
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Il dottor Luigi Gori è Responsabile dell'Ambulatorio di Chiroterapia del Centro Clinico di Medicina Naturale, Az. USL 11 Empoli
www.naturamedica.net
Vi sono però anche le lesioni croniche di tipo degenerativo del collo, che sono dovute a traumi a bassa e alta velocità, diretti e indiretti della colonna cervicale, colpi di testa per fare goal, difendere o passare la palla, che piano piano possono provocare lesioni degenerative della colonna cervicale.
Queste alterazioni possono essere il substrato per il successivo sviluppo di lesioni vertebrali di tipo spondilosico; e soprattutto se il giocatore ha un canale spinale naturalmente ristretto più facilmente può andare incontro a lesioni con complicazioni neurologiche.
Durante il colpo di testa il cranio e il collo mantenuti rigidi assorbono la forza della palla, se si aggiunge la spinta per colpire la palla, l’energia che è assorbita dal sistema teso-elastico costituito da cranio e rachide cervicale può diventare significativa e provocare delle microlesioni del rachide che a lungo andare possono dare origine a vere e proprie lesioni osteoarticolari, soprattutto in soggetti predisposti. Nel valutare l’incidenza di questo tipo di lesioni non si devono calcolare solo i colpi di testa durante le partite ma anche quelli ripetitivi durante gli allenamenti; lesioni che diventano più significative soprattutto se il corpo è in fase di crescita come durante l’adolescenza e in particolar modo se viene utilizzato un pallone da adulto.
Queste osservazioni non significano che non si deve più giocare a calcio, anzi fare sport fa bene a tutte le età, tuttavia in certi casi, almeno per quanta riguarda il collo, occorrono delle precauzioni che impongono una visita medica prima di iniziare a giocare a calcio:
- Dolore persistente al rachide cervicale
- Cefalea persistente
- Malattie croniche di tipo osteoarticolari
- Dolore al collo che si accentua durante i colpi di testa
- Pregressi incidenti stradali - Malattie muscolari.
Durane l’età dello sviluppo è bene evitare di colpire troppo la palla con la testa, quindi va bene occasionalmente durante le partite, ma sono da evitare colpi ripetuti durante gli allenamenti.
Nel dubbio è sempre bene cercare un consiglio dal proprio medico di fiducia, per evitare, soprattutto nell’età senile, di avere dolori importanti al collo o brutte cefalee muscolo-tensive.
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Il dottor Luigi Gori è Responsabile dell'Ambulatorio di Chiroterapia del Centro Clinico di Medicina Naturale, Az. USL 11 Empoli
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